Pino Roveredo, Garante regionale con specifiche funzioni per le persone private della libertà personale, funzioni dirette ad assicurare prestazioni inerenti al diritto alla salute e al miglioramento delle condizioni di vita nonché al recupero e al reinserimento sociale e lavorativo, ha promosso il primo Tavolo di lavoro sulla promozione dell'inserimento sociale e lavorativo delle persone detenute. L’incontro si è svolto nella struttura circondariale del Coroneo di Trieste. L’iniziativa, nelle intenzioni del Garante, intende coinvolgere le istituzioni e i soggetti che, a livello territoriale, potrebbero sviluppare forme di collaborazione e dialogo per facilitare l'inclusione sociale e lavorativa delle persone ristrette così come indicato dalla legge nazionale 193 del 22 giugno 2000. Presenti al tavolo il dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria-Provveditorato regionale per il Triveneto; la Casa circondariale di Trieste; la Magistratura di sorveglianza di Trieste, Ufficio distrettuale esecuzione penale esterna di Trieste; il Comune di Trieste-assessorato ai Servizi e alle politiche sociali; Confartigianato Trieste; Confindustria Venezia Giulia sede di Trieste; Confcommercio Trieste; Assoturismo-Federazione italiana del turismo-Confesercenti Fvg; Coldiretti-Federazione provinciale di Trieste rappresentata dal suo Presidente; Unione regionale panificatori e operatori dell'arte bianca sede di Trieste; Federsolidarietà Friuli Venezia Giulia.
Le attività del Tavolo di lavoro, nelle parole del Garante, saranno finalizzate alla sensibilizzazione sulle tematiche e promozione di relazioni e avvio di collaborazioni tra i soggetti partecipanti; individuazione di strategie per la realizzazione di corsi propedeutici all'apprendimento di attività e mestieri; individuazione di modalità per facilitare l'impiego delle persone detenute in attività lavorative; rilevazione e monitoraggio degli interventi e progetti realizzati a sostegno del recupero e del reinserimento sociale e lavorativo delle persone ristrette; esportazione di un modello di best practice negli altri contesti territoriali della Regione Fvg.
Anche Coldiretti si è resa disponibile a partecipare a questi percorsi di riabilitazione sociale. Il Presidente di Coldiretti Trieste Alessandro Muzina ha sottolineato come l’agricoltura possa rappresentare un elemento di riscatto e di opportunità economica attraverso la costruzioni di filiere produttive: «Molti sono gli esempi e i progetti che vedono Coldiretti impegnata a livello nazionale in questi contesti, con interventi di sostegno dentro e fuori le strutture carcerarie come ad esempio l’esperienza marchigiana del carcere del Barcaglione dove sono centocinquanta i detenuti coinvolti e trenta i quintali di ortaggi coltivati direttamente dagli ospiti del carcere, sotto la guida degli agricoltori pensionati della Coldiretti, per essere poi consumati con i propri compagni nei pasti giornalieri».
28 Aprile 2017
REINSERIMENTO SOCIALE DEI DETENUTI, COLDIRETTI FVG AL TAVOLO DI LAVORO