Il 2015 è un anno di straordinaria importanza per l’agricoltura e non soltanto per Expo che ha riportato il tema della produzione alimentare al centro del dibattito nel nostro Paese, ma anche e soprattutto per le conquiste che Coldiretti è stata capace di cogliere. Siamo reduci dalla grande, partecipata ed entusiasmante giornata dell’agricoltura, che è coincisa con la nostra assemblea nazionale, che ci ha visto portare a casa due importanti risultati per le nostre imprese, che valgono diverse migliaia di euro: la cancellazione dell’Imu sui terreni agricoli e l’abolizione dell’Irap per le imprese agricole. Due imposte che in questi anni di crisi hanno gravato in modo pesante sui nostri bilanci. Una conquista che vale oltre un miliardo di euro per il sistema Italia. Un annuncio, seguito in questi giorni dai disposti della finanziaria 2016, fatto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, davanti ad una assemblea di oltre 15.000 soci che hanno letteralmente invaso per l’occasione Expo. Un risultato, questo – come ha sottolineato il nostro presidente nazionale Moncalvo – che non nasce per caso, ma che è il risultato di quanto andiamo sempre affermando, ovvero la serietà e la credibilità che Coldiretti è stata capace di costruire, diventando una forza di rappresentanza con una grande reputazione, non soltanto una forza di rappresentanza di una categoria, ma anche una forza sociale. Una organizzazione che, attraverso le grandi battaglie cominciate nel 2000, con la grande crisi prodotta dalla mucca pazza, è stata capace di avviare un forte percorso di cambiamento e di rigenerazione di un comparto che fino a quel momento era vissuto dal sistema paese come minoritario e residuale. Questa estate ci regala anche un altro grande risultato con la chiusura della questione della introduzione degli Ogm che ci ha sempre visti contrari. Anche in questo caso la nostra capacità di trovare alleanze nella società, ma soprattutto di essere capaci di proporre un modello alternativo di sviluppo con il progetto di Campagna Amica e della Filiera agricola tutta italiana, ha reso possibile la riaffermazione di un modello di agricoltura sostenibile, sana ed italiana.
Rimane ancora purtroppo quella che definirei la vergogna del Brennero. Siamo tornati con le nostre bandiere e con i nostri soci a presidiare questo valico e a smascherare il grande imbroglio del falso made in Italy, che vale per le nostre imprese, in particolare zootecniche, diverse decine di miliardi di euro. Non possiamo accettare un’Europa che è incapace di decidere sui grandi problemi che affliggono il mondo, vedi l’immigrazione di migliaia di profughi che fuggono dalla guerra, ma che è pronta a dirci che il nostro formaggio lo dobbiamo fare con il latte in polvere. Su questo tema saremmo ancora chiamati ad impegnarci, come lo saremo anche sul caporalato, forme vergognose di sfruttamento della manodopera in agricoltura in particolare nelle regioni del sud Italia. Abbiamo però anche la speranza nel futuro e nei giovani che credono nel lavoro e che si impegnano in agricoltura. Oscar Green, che quest’anno per l’occasione è stato celebrato a Milano, è a ricordarci la speranza nel futuro, ma soprattutto la capacità unica che ha il nostro mondo Coldiretti di saper coniugare con sapienza ed intelligenza l’innovazione e la tradizione in un binomio assolutamente vincente. Pertanto cari soci avanti perché il futuro è nostro.
21 Ottobre 2015
EXPO HA RIPORTATO L’AGRICOLTURA AL CENTRO DEL DIBATTITO DEL PAESE