14 Ottobre 2016
DANNI DA ANIMALI SELVATICI: LA SITUAZIONE È INSOSTENIBILE

Desolante la situazione provocata dagli animali selvatici sul territorio della Provincia di Gorizia, dai dati già pubblicati in occasione della presentazione di qualche mese fa del quarto report sui danni provocati dai selvatici emerge una situazione del nostro territorio decisamente sconfortante. I danni alle coltivazioni raggiungono i 122.666,44 euro nel corso degli ultimi 12 mesi. Per arrivare a 157.597,44 euro sommando ulteriori danni provocati dai cinghiali alle automobili. Riguardo le coltivazioni, sono 400 gli ettari di superfici danneggiate dai cinghiali, ma - sottolinea il Presidente Bressa - si tratta sicuramente di dati sottostimanti, perché purtroppo molti agricoltori, vista la situazione anche di carenza di fondi, hanno smesso di segnalare alle autorità preposte i danni. Le colture maggiormente colpite sono i seminativi, i vigneti e gli ortaggi. È un numero che inquadra alla perfezione il livello da "allarme rosso" raggiunto dall’emergenza. "Oltre al danno, spesso alle nostre spalle si consuma anche la beffa" evidenzia Bressan "oltre che subire danni e vedere pregiudicato un anno di lavoro, veniamo accusati di aver prodotto noi il problema". È il caso di un articolo di qualche settimana fa uscito sulle pagine di un quotidiano locale dove un amministratore comunale di Cormons ha accusato gli agricoltori di aver provocato questo aumento esponenziale di selvatici, privando i cinghiali del loro habitat naturale, eliminando e degradando il bosco per piantare viti. A questo consigliere rispondiamo che gli agricoltori sono i principali manutentori del territorio e che piuttosto l’attenzione della politica dovrebbe essere rivolta al consumo di suolo, prodotto non da noi agricoltori, ma da insediamenti industriali e commerciali, spesso dismessi ed infrastrutture, spesso sovradimensionate. Per i danni all’agricoltura e più in generale alle strutture, l’impatto dei cinghiali è importante. Se quantifichiamo gli abbattimenti solo per la zona del Collio sono stati cinquecento nell’ultimo anno: 507 per essere precisi. "Numeri che ci devono far riflettere" afferma il presidente Coldiretti di Gorizia Antonio Bressan. "Ormai la specie da tutelare è l’agricoltore. La convivenza con i cinghiali è impossibile non solo per il mondo agricolo ma per l’intera collettività. Oltre al danno alle colture e ai raccolti è anche a rischio la sicurezza degli operatori agricoli che nei campi spesso trovano zone scavate da questi animali che possono comportare il ribaltamento dei mezzi". "Le aziende agricole non possono permettersi il lusso di sfamare gli animali. Gli allevatori e gli imprenditori agricoli del Goriziano non sono più disposti a tollerare questa situazione e per tale motivo" riprende Bressan "chiediamo a tutti gli organi preposti ed alla provincia di attivare tutte quelle azioni di tutela del territorio nonché una equilibrata ed integrata coesistenza sostenibile tra attività umane e specie animali, in tutte le aree della nostra provincia".