In queste settimane si sta consumando un duro braccio di ferro tra gli allevatori e la principale multinazionale del latte a livello europeo: Lactalis. Tema, quello di sempre, il prezzo del latte, calato in questi mesi a prezzi mai raggiunti prima: 0,33 centesimi al litro. L’ennesimo furto che l’agroindustria e la distribuzione stanno consumando ai danni dei produttori e dei consumatori. Accanto a questo la scandalosa importazione, spesso accompagnata da veri e propri raggiri, di latte e trasformati falsi made in Italy provenienti da paesi europei ed extraeuropei. Risultato la zootecnia da latte del nostro paese rischia il tracollo. Assenza completa della Unione europea che è incapace di accogliere le richieste che la nostra organizzazione da anni sta facendo per il riconoscimento della origine della materia prima nelle etichette dei prodotti alimentari, formaggi, mozzarelle ed altri prodotti derivati da latte. Invece la Ue forse più attenta agli interessi delle lobby e delle multinazionali ci vuole imporre l’utilizzo del latte in polvere per la produzione dei formaggi, oppure consuma proposte alquanto originali imponendo l’indicazione di origine ai prodotti provenienti dai territori occupati da Israele nel 1967. Vera follia, ma questa è un’ Europa lontana anni luce da quelli che sono gli interessi veri del paese. In questo scenario Coldiretti, con la sua reputazione, si propone come una forza capace di sovvertire ed opporsi a questi disegni di omologazione e distruzione della territorialità che le multinazionali e la grande distruzione stanno portando avanti.
L’impegno profuso dagli allevatori e soci di Coldiretti nei tre giorni di blocco dello stabilimento di Lactalis a Ospedaletto Lodigiano ne è la diretta testimonianza. Nelle tre giornate era possibile percepire nei partecipanti l’orgoglio di ciò che si stava facendo, ma anche la consapevolezza dell’importante impegno a favore dei cittadini consumatori e di quella agricoltura vera che abbiamo voluto fortemente raccontare ai 21 milioni di visitatori di Expo. Attraverso il grande progetto della rigenerazione dell’agricoltura e di Campagna Amica siamo stati capaci di riportate l’agricoltura al centro del dibattito del Paese. Ora dobbiamo difendere con forza la dignità del nostro lavoro che va riconosciuto non soltanto a parole, ma anche con i fatti. Attraverso ad esempio con le correzioni di quelle ingiustizie che ritroviamo nella filiera del latte, dove il latte viene pagato alla stalla 0,33 centesimi al litro e che viene rivenduto a 1,50 euro/litro sul banco di vendita, dove non viene indicata l’origine dei prodotti lattiero–caseari; dove solo 1 mozzarella su 3 è prodotta in Italia, dove ogni giorno sul Brennero, ma anche ai vicini confini di casa nostra, si consuma lo scandaloso traffico di cagliate, e prodotti falsi made Italy.
Vogliamo il riconoscimento del nostro lavoro, vogliamo che il consumatore sia messo in condizione di poter scegliere nella massima trasparenza possibile. Vogliamo un paese capace di volersi bene, vogliamo un Italia che fa l’Italia. Allora cari soci di Coldiretti questo è il tempo della mobilitazione a difesa di quello che i nostri padri e la nostra organizzazione sono stati capaci di costruire e difendere. La partita è importante, ne va della nostra sopravvivenza come agricoltori ed allevatori.
17 Novembre 2015
PERCHÈ COLDIRETTI RAPPRESENTA L’UNICA AGRICOLTURA VERA DEL PAESE